Il modello
Sistemico - Relazionale

“Di relazioni ci si ammala, di relazioni si guarisce”.
P. A. Rook

Certamente esistono differenze di metodo e anche indicazioni cliniche specifiche per le numerose forme di psicoterapia di cui oggi disponiamo nella cura delle patologie psichiche, tuttavia non dimentichiamo che la ricerca scientifica ha dimostrato l’esistenza di fattori aspecifici che rendono efficaci le psicoterapie, tutte.

Spiccano per importanza la qualità della relazione terapeutica e quindi dell’alleanza che riusciamo a costruire con i nostri pazienti, ma anche la personalità e lo stile relazionale del terapeuta.

Tali evidenze ci aiutano a riflettere sull’importanza di una formazione alla psicoterapia che contempli, oltre ad un training professionalizzante, anche esperienze cliniche in supervisione ed un accurato lavoro di carattere personale, soprattutto sulla storia familiare e sulla propria dimensione emotiva.

Non sono dunque i modelli teorici che curano ma gli psicoterapeuti, ciascuno con il proprio bagaglio di esperienze professionali e personali, e ciò che accade – qui ed ora – nell’incontro terapeutico.

“Far succedere qualcosa di emotivamente importante per poi ragionarci su”, Irvin Yalom non avrebbe potuto scegliere parole migliori per descrivere ciò che terapeuta e paziente sperimentano nella stanza della cura.

 

Il modello Sistemico – Relazionale spiega il comportamento dell’individuo focalizzando l’attenzione sull’ambiente in cui esso vive, sui sistemi di cui è parte, sulla rete di relazioni significative in cui è immerso.

“Sistemico”, dunque, sta per conoscenza della storia e dei contesti familiari, sociali e culturali, senza tralasciare i pensieri, le emozioni e vissuti legati alla dimensione individuale.

In quest’ottica il disagio presentato dalla persona non viene letto esclusivamente come l’espressione di una problematica strettamente individuale ma piuttosto come disfunzione di uno dei sistemi di appartenenza.

L’identità individuale viene considerata come frutto delle relazioni significative che la persona ha intrattenuto nella sua vita, pertanto un’eventuale problematica non viene accolta e trattata come caratteristica insita nell’individuo ma come esito di esperienze relazionali. Da qui “Relazionale”, che si riferisce anche al modo di occuparsi di queste dimensioni, alla capacita del clinico di costruire una buona alleanza, in un clima di collaborazione, di reciprocità e di partecipazione affettiva.

 

La psicoterapia ad orientamento Sistemico-Relazionale offre la possibilità di scegliere, caso per caso, il tipo di setting più adatto a rispondere in modo efficace alla domanda di aiuto, individuale, di coppia, familiare, ma anche di modulare gli spazi di incontro terapeutico, coniugando il bisogno del paziente con quello della famiglia o di singoli sottosistemi (setting congiunti e paralleli).

Per questi motivi è un modello particolarmente utile soprattutto in presenza di problematiche evolutive che riguardano bambini, adolescenti e giovani adulti.

Il lavoro psicoterapeutico, che si svolge nel mio studio a Piano di Sorrento, non è esclusivamente rivolto al trattamento del sintomo presentato ma anche alle situazioni relazionali disfunzionali che lo hanno generato.