L'Adolescenza

“Alle volte uno si sente incompleto ed è soltanto giovane”.
I.Calvino

L’adolescenza è una tappa ben definita del ciclo vitale, un passaggio evolutivo naturale, necessario, un processo che crea, modifica, trasforma, e coinvolge l’adolescente, che si prepara ad abbandonare l’infanzia e ad assumere pienamente una nuova identità, la famiglia, deputata ad educarlo e a sostenerlo, aiutandolo ad inserirsi nel mondo adulto, e il gruppo dei pari, o second family, che lo accoglie.

Dunque, un momento in cui sembra essere necessaria una ridefinizione delle relazioni intra ed extra-familiari, dei confini interni ed esterni, per consentire all’adolescente e al suo sistema familiare di riorganizzarsi in un nuovo assetto maggiormente funzionale.

Un’impresa evolutiva congiunta in cui l’adolescente – come un funambolo – si destreggia da un capo all’altro della fune appartenenza/separazione alla ricerca del giusto equilibrio e della giusta distanza, mentre si dedica alla costruzione della propria identità, e i genitori imparano ad accettare la separazione dal figlio, riconoscendone la diversità e alterità.

In questo momento di importanti cambiamenti, individuali e relazionali, non mancano le difficoltà e, talvolta, diventa necessario richiedere l’intervento di uno Psicologo e/o Psicoterapeuta.

Le problematiche adolescenziali di cui sopra, e di cui mi occupo nel mio studio a Piano di Sorrento e negli Istituti Scolastici della Penisola Sorrentina in cui collaboro come Esperta Esterna, riguardano l’area della comunicazione tra genitori e figli, ma anche situazioni più specifiche come autolesionismo, disturbi della nutrizione e dell’alimentazione, disturbi d’ansia, bullismo e cyberbullismo.

 

Spesso incontrando gli adolescenti si cade nell’errore di ritenere che la psicopatologia sia la cornice della conoscenza, si cerca di comprendere le manifestazioni di un disturbo specifico e di trattarle, lavorando sul sintomo, non tenendo invece in considerazione che sono i processi di sviluppo la cornice necessaria per inquadrare la psicopatologia.

Pertanto, considero importante salvaguardare lo spazio di lavoro riservato all’adolescente, negoziando con lo stesso il coinvolgimento delle figure adulte di riferimento che mantengono un ruolo attivo e centrale fuori e dentro la stanza della cura.