PsicOncologia

“Ed ecco che vivi
nonostante tutto”.
R. Kaur

Ricevere una diagnosi di cancro è uno degli eventi più traumatici da affrontare nel corso della vita. La malattia oncologica non interessa solo il corpo ma ha un forte impatto psicologico, sociale ed esistenziale, pertanto si assiste a un vero e proprio cambiamento nel modo di percepire e sentire se stessi, il mondo e le relazioni interpersonali.

Comprendere a fondo quanto la persona stia vivendo e qual è l’impatto della malattia e delle conseguenti terapie sull’esistenza diviene un tassello fondamentale per fornire le cure necessarie, poiché il dolore psicologico, al pari di quello fisico, è in tutto e per tutto un parametro vitale da monitorare regolarmente durante il percorso di malattia.

Di cancro ci si ammala “insieme”: una diagnosi di tumore si abbatte sulla vita di chi la riceve, ma anche su quella del partner, dei figli, dei genitori, dei fratelli.

Nella famiglia cambiano le priorità, c’è uno sconvolgimento delle regole, dei ruoli e dei ritmi nella vita quotidiana, molti progetti devono essere abbandonati e lo stile di vita richiede una riorganizzazione e un notevole impiego di energie fisiche e mentali.

I familiari sono un punto di riferimento per il paziente, lo sostengono, se ne prendono cura, sono pienamente coinvolti nel percorso di malattia, per questo possono aver bisogno di aiuto.

In un’ottica volta al miglioramento della qualità della vita, è importante affiancare alle terapie mediche interventi psicologici specialistici che aiutino a trovare e attivare le risorse individuali e familiari per far fronte alle diverse fasi della malattia.

L’intervento psiconcologico, pertanto, consiste in una serie di colloqui individuali e/o familiari – di coppia, centrati sulla reazione alla malattia con lo scopo di alleviare la sofferenza emotiva del paziente e dei suoi familiari.

È possibile richiedere un intervento a domicilio del paziente esclusivamente nel caso in cui sia presente una condizione di fragilità e non autosufficienza.